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UN PATTO D'ACCIAIO

Il 47% dei voti, questa la percentuale bulgara ottenuta dal Movimento 5Stelle (oggi Movimento 5Poltrone) alle ultime elezioni politiche nel 2018 nel collegio uninominale di Taranto sede dello stabilimento dell'Ilva.

Consenso tutto ottenuto grazie alla promessa di chiusura dello stabilimento fonte di inquinamento ambientale morti e malati.

Sedutosi poi sulle poltrone del Governo il Movimento (come spesso gli capita) ha dovuto ripiegare su una più blanda riqualificazione ambientale alla tedesca, ovvero non più la chiusura ma bonifiche e riconversione industriale green economy, salvaguardando così i posti di lavoro.

Ora, proprio oggi, in attesa delle sanificazioni e delle bonifiche ambientali che non si sono viste neppure in cartolina, Arcelor Mittal annuncia 5.000 esuberi, ovvero 3.200 licenziamenti e 1.800 lavoratori non riassorbiti.

In conclusione: niente chiusura, niente riqualificazione, niente bonifiche ambientali, niente green economy e 5.000 lavoratori in meno.

Chapeau! Napoleone a Waterloo ne uscì meno malconcio.

Per la gioia di quel 47%.

Quella sera di marzo all'annuncio del trionfo dei 5Stelle si udirono in tutta la città cori di giubilo e tappi di champagne, oggi invece solo un cupo e mesto silenzio e l'odore acre dei fumo degli alti forni.

Ugo Antani


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