TROTTOLINO CONTAGIOSO
Provate a immaginare un ospite che in diretta televisiva chiede a Selvaggia Lucarelli "scusi lei soffre di ragadi anali?" e provate anche a immaginare la reazione e la risposta della Lucarelli. Ora, tenete a mente questo esempio se volete farvi un'idea su chi abbia ragione tra i contendenti del "caso Mietta" che è deflagrato due giorni fa e che ha finito per coinvolgere perfino la politica e i vertici della Rai. Di fronte all'insolenza della Lucarelli che pretendeva di sapere da Mietta se si fosse inoculata, benissimo ha fatto la cantante a rispondere che non era opportuno far conoscere a milioni di telespettatori una questione privata riguardante la propria salute, e il comportamento tenuto dalla Lucarelli, anche nel successivo goffo tentativo di giustificarsi, è stato veramente penoso. “Io non sono contraria a farlo, ma non l’ho ancora effettuato per motivi di salute. Quando ci saranno le condizioni non avrò problemi a farlo, ma al momento non posso", queste le parole di Mietta. Va semplicemente ricordato al riguardo che i partecipanti a "Ballando" non hanno alcun obbligo di inocularsi il vax ma hanno solo l'obbligo di avere il Green Pass ovvero di sottoporsi al tampone ogni 48 ore, cosa che Mietta ha regolarmente fatto. Per la Lucarelli invece Mietta sarebbe dovuta rimanere a casa e non partecipare proprio alla trasmissione e, una volta appresa la motivazione fornita dalla cantante, ha insinuato, neppure troppo velatamente, che la giustificazione dei problemi di salute sarebbe solo una furbata in stile no vax:" i problemi di salute sono un grande cavallo dei no vax, facciamo finta che ci crediamo". A cosa serve insistere nel chiedere giustificazioni sulla mancata inoculazione se non a mettere ingiustamente alla gogna una persona che ha rispettato tutte le leggi e i protocolli e non ha comnesso nulla di illecito o di censurabile. Immancabile Roberto Burioni, virologo a 365 gradi che sfida le leggi della geometria, ha chiesto di sapere quale sarebbe il motivo di salute che impedisce a Mietta di sottoporsi alla puntura, ma anche qui non si comprende per quale motivo Mietta dovrebbe rivelare a Burioni e all'Italia intera di quali patologie soffre e, soprattutto, chi è Burioni per pretendere di saperlo, il comandante in carica della nuova Gestapo sanitaria? Sfugge poi alla logica che cosa avrebbe cambiato sapere se Mietta si sia inoculata o meno, considerato che è noto a tutti (tranne forse alla Lucarelli) che anche chi ha ricevuto le dosi si contagia lo stesso, come per esempio accaduto a Martina Colombari infettatasi nonostante la doppia dose. Bene ha fatto pertanto il Codacons a denunciare l'accaduto e a parlare di "caccia alle streghe" perché è chiaro che nel caso specifico proprio di streghe stiamo parlando.
Ugo Antani
