TOTO' E PEPPINO DIVISI AL CREMLINO
La foto che ritrae Putin e Macron al Cremlino seduti a un tavolo ovale distanziati di cinque metri l’uno dall’altro ha fatto il giro del mondo e in pochi istanti è divenuta virale, e in molti sui social si sono dilettati con meme e photoshop riempiendo quel tavolo con elementi di fantasia tutti molto gustosi e divertenti. C’è chi ci ha ambientato l’Ultima Cena con Gesù e tutti gli apostoli, chi ci ha messo il Cappellaio Matto, chi la Regina Bianca di Alice, chi una pista di pattinaggio, chi ha photoshoppato Putin che guarda Macron con il binocolo, in una vera saga del ridicolo.
E in effetti di ridicolo ce n’è parecchio perché a far ridere non è soltanto la foto dei due leader distanziati che si guardano in cagnesco ma tutto il contorno della vicenda. Stando infatti a quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, che avrebbe raccolto fonti dallo staff di Macron, la ragione del distanziamento è che il presidente francese si sarebbe rifiutato di farsi fare un tampone dai russi per evitare che la Russia entrasse in possesso del suo Dna: “Sapevamo molto bene che la nostra scelta significava niente stretta di mano e quel lungo tavolo ma non possiamo accettare che mettano le mani sul Dna del presidente”. Non sappiamo allora a questo punto se a far ridere di più sia la fotografia o la grottesca motivazione del prelievo del Dna da parte dei russi che ricorda più che altro la scena esilarante di Peppino che nel mitico film “Totò e Peppino divisi a Berlino” si salva dalla inoculazione del microchip perché le spie del feroce ammiraglio Attila Canarinis invece di fargli l’iniezione sulla natica gliela fanno sul portafoglio.
La verità probabilmente è più semplice e meno da spy story. Macron, prima di partire da Parigi, si è sottoposto a test Pcr, secondo il protocollo sanitario presidenziale francese, e poi una volta arrivato a Mosca le autorità russe gli hanno chiesto un altro Pcr, secondo il protocollo sanitario presidenziale russo. Macron però ha rifiutato “il test l’ho già fatto, un altro non serve e richiede tempi troppo lunghi”, cosicchè i russi gli hanno comunicato che Putin viene tenuto in una bolla di sicurezza per cui non poteva essere avvicinato.
Non si sa come e per quale motivo è partita invece la storia del Dna e cosa ci sia sotto una simile boutade, anche perché viene da chiedersi che cosa dovrebbero farsene i russi del Dna di Macron e che cosa avrebbe da nascondere a sua volta Macron per impedire il prelievo del suo Dna. Forse i russi vorrebbero usare il Dna per clonare Macron, oppure vorrebbero scoprire la sua origine genetica e etnica o se è portatore di qualche misteriosa malattia, tutte ipotesi esilaranti e decisamente grottesche. Sta di fatto che nel contesto drammatico di una guerra sempre più vicina, tutti i protagonisti si sono coperti di ridicolo inscenando una farsa degna del miglior Fantozzi seduto sulla sedia inesistente di fronte al Mega Presidente Galattico, con Putin e Macron che su quel tavolo più che due statisti sono sembrati Totò e Peppino divisi al Cremlino. Ugo Antani
