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TE LO DO IO IL SUDAMERICA

Fake news, complotto, un falso per affossare il Movimento, questa la reazione sdegnata dei 5Stelle di fronte alla notizia lanciata dal quotidiano spagnolo “Abc” della valigetta con 3,5 milioni consegnata nel 2010 a Gianroberto Casaleggio con mittente Hugo Chavez. Sulla genuinità della notizia è azzardato e anche inutile sbilanciarsi, “l’affaire” è destinato probabilmente a rimanere oscuro, ma ciò non toglie che vi sono fatti che oscuri non sono e, anzi, comprovano che una corrispondenza di amorosi sensi tra il Venezuela di Chavez e il Movimento 5Stelle c’è stata e per nulla clandestina. Se poi si sia trattato di un amore puro e disinteressato o piuttosto di una mera relazione di interesse con dazioni di denaro e gioielli preziosi, sarà difficile venirne a capo a distanza di oltre un decennio.

Sta di fatto che nella storia del Movimento 5Stelle vi è più di una traccia di uno strabico innamoramento per la rivoluzione bolivariana del Comandante Chavez che ha portato allo sfascio totale del paese. Si può ricordare per esempio quando nel 2014 i 5Stelle facevano approvare una risoluzione che impegnava il governo italiano a “rafforzare i rapporti con l’Alleanza Bolivariana per le Americhe (“Alba”), una sorta di patto con il diavolo (rosso) proposto non si sa bene con quali finalità politiche ed economiche. Oppure quando nel 2015 il deputato Alessandro Di Battista, insieme all’altro pentastellato Manlio Di Stefano, organizzava alla Camera il convegno “L’ Alba di una nuova Europa”, in cui l’Alleanza Bolivariana veniva indicata come un modello a cui l’Unione Europea avrebbe dovuto ispirarsi (fortunatamente l’ispirazione è durata il tempo di un bicchiere di rum).

Come non ricordare poi il 5 marzo 2017 quando i 5Stelle Manlio Di Stefano (sempre lui), Ornella Bertorotta e Vito Petrocelli si recavano in pellegrinaggio a Caracas per partecipare alla cerimonia in memoria della morte di Chavez che aveva evidentemente lasciato un vuoto incolmabile nei loro cuori. Sempre nel 2017 la senatrice 5Stelle la contessa Paola Taverna (insignita ad honorem alla carica di Vice Presidente del Senato dopo il suo storico discorso dall’altissimo valore e contenuto politico rivolto al Pd “schifosi dovete morire”), di fronte ad una mozione avente ad oggetto i drammi causati dal regime dittatoriale venezuelano, tuonava indignata: “ma secondo voi abbiamo problemi così poco gravi per dedicare una giornata di lavoro del Senato a come esportare la democrazia in Venezuela?”.

Altro fatto storico non smentibile è che il finanziamento in denaro del Movimento 5Stelle, qualora dovesse risultare davvero avvenuto, non sarebbe affatto un inedito nella storia del regime chavista il quale ha una lunga storia di finanziamenti a forze politiche di stati esteri, basti pensare ai finanziamenti del movimento Podemos in Spagna e ai rapporti con altri partiti “amici” di Bolivia, Ecuador, Nicaragua e Argentina.

Ci sono poi degli aspetti e dei fatti che non tornano. Affermano i 5Stelle che si è trattato di un complotto delle destre per affossare il Movimento. Ora, il documento incriminato proviene dalla Spagna, per cui non appare proprio lucida l’analisi complottistica la quale non spiega perché in Spagna dovrebbero essere interessati ad affossare il Movimento 5 Stelle, nè dice quali sarebbero “le destre” che avrebbero ordito il fine complotto internazionale. Inoltre, se il documento è falso e il suo scopo è solo quello di affossare il Movimento, non si comprende la ragione per cui esso è stato confezionato solo oggi e non quando serviva davvero, cioè quando il Movimento aveva raccolto il 32% dei consensi o quando si è unito al Governo con il Pd; che senso ha ordire un complotto solo oggi che il Movimento ha perso quasi tutto il suo consenso ed è destinato a cadere nel precipizio senza necessità di sgambetti o spinte da dietro ? Altro dato che non torna è la dichiarazione proveniente dall’Ambasciata venezuelana la quale si è affrettata ad affermare che nel 2010 il M5s era "completamente sconosciuto in Venezuela”. Peccato che il giorno seguente è arrivata la dichiarazione di Giovanni Favia ex consigliere dei 5Stelle in Emilia-Romagna il quale ha rivelato che proprio nel 2010 lui personalmente ha ricevuto una mail dall’ambasciata venezuelana “per aprire un contatto con il nostro Movimento” aggiungendo di avere «girato tutto a Casaleggio».

Eppure c’è qualcuno che potrebbe disvelare quanto accaduto in merito alla fantomatica valigetta ripiena di milioni e il suo nome è Hugo Carvajal (detto “il pollo”) che nel 2010 era il generale che si trovava al vertice dell’intelligence militare del regime di Chavez. Carvajal è latitante (almeno ufficialmente) dal novembre 2019 dopo l'approvazione della sua estradizione negli Stati Uniti dove è accusato di narcotraffico e vendita di armi. Tuttavia, i bene informati asseriscono che Carvajal si trovi in mano ai servizi segreti spagnoli e stia trattando la sua estradizione con le autorità americane le quali hanno chiesto in cambio informazioni e delazioni sul regime di Chavez e del successore Maduro, coinvolto nel narcotraffico e nella immissione negli Stati Uniti di ingenti quantitativi di cocaina. Proprio tale situazione lascia intendere che la rivelazione del documento sui 5Stelle, e anche molte altre rivelazioni, non siano casuali nè avulse dalle sorti di Carvajal e dalle sue trattative con le autorità statunitensi, considerato che in coincidenza con la notizia dei 3.5 milioni ne è uscita subito un’altra su un pagamento fatto da un ambasciatore spagnolo in Venezuela a un rappresentante del governo venezuelano. La sensazione, pertanto, è che Carvajal proprio in questi giorni stia vuotando il sacco, riesumando parecchi scheletri dagli armadi del regime chavista, scheletri che potrebbero disturbare il sonno di parecchi anche qui da noi in Italia.

Ugo Antani


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