Riesplode il caso AstraZeneca
Ieri ha iniziato il Canada sospendendo la somministrazione del vaccino Astrazeneca agli under 55 per “Rischi di coagulazione nel sangue”, seguendo le raccomandazioni per ragioni di sicurezza del National Advisory Committee on Immunization, secondo il quale “C’è una sostanziale incertezza sui benefici di somministrare Astrazeneca agli adulti sotto i 55 anni considerati i potenziali rischi”.
Da oggi il caso Astrazeneca è riesploso anche in Europa e precisamente in Germania. Infatti, l'agenzia regolatrice dei farmaci, la Stiko, ha diffuso una nota che raccomanda l'uso del vaccino Astrazeneca solo alle persone con più di 60 anni.
La Stiko, in particolare, ha reso noto che “Dopo diverse consultazioni si è deciso a maggioranza di raccomandare il vaccino Astrazeneca solo per le persone di 60 anni e più, sulla base dei dati attualmente disponibili sul verificarsi di effetti collaterali tromboembolici rari ma molto gravi”.
La prescrizione di sospendere il vaccino ai più giovani è arrivata anche dalla clinica universitaria Charité di Berlino, seguita poi da diverse città e da una parte dei Laender.
Quindi, alcune fra le maggiori regioni tedesche hanno deciso da oggi di riservare l'Astrazeneca solo agli over-60 dopo che l’ente Paul Ehrlich Institut ha reso noto che in Germania, a ieri, si contavano 31 casi di trombosi cerebrale dopo l'iniezione con il vaccino incriminato.
Nel frattempo, la casa farmaceutica anglo-svedese ha proceduto a cambiare il nome del proprio vaccino che da oggi si chiamerà “Vaxzevria”, una mossa questa che in ambito di strategia commerciale si chiama “rebranding” ed è diretta a rassicurare il pubblico sulla sicurezza del farmaco dopo la segnalazione degli effetti avversi in tutte le parti del mondo che ne hanno compromesso la commercializzazione con il nome iniziale.
Inoltre, l’Ema ha anche diffuso il nuovo foglietto illustrativo del vaccino dove, tra gli effetti collaterali, vengono menzionati i rari casi di trombosi venosa cerebrale osservati in giovani donne sotto i 55 anni.
L’Ema non ha escluso né confermato la correlazione tra questi casi e il vaccino e pubblicherà un aggiornamento durante la prossima riunione del suo comitato per la sicurezza, che si terrà dal 6 al 9 aprile, incontro che aiuterà a chiarire la frequenza con cui si verifica l’effetto avverso segnalato e se il rischio è variabile in base all’età o al sesso.
Ugo Antani
