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ODIO DI RICINO

Ennesimo attacco social a Giorgia Meloni dopo quello di cui vi abbiamo riferito qualche giorno fa da parte dello scrittore Veronesi; ormai gli attacchi personali alla Meloni sono diventati direttamente proporzionali all’aumento costante di gradimento degli elettori nei sondaggi; più la percentuale di gradimento aumenta (attualmente Fratelli d’Italia è dato al 15% e ha superato il Movimento 5Stelle) più gli insulti si moltiplicano.

«Giorgia Meloni sta diventando calva. L’eccesso di testosterone oltre che cattivi fa diventare anche brutti», questo il volgare insulto rivolto alla Meloni.

Un insulto i più tra tanti non farebbe notizia, se non fosse che la simpatica signora in questione, che si chiama Paola Pessina, è una docente di religione e di lettere, impegnata attivamente nella pastorale, con particolare riguardo alla formazione dei giovani all’impegno civico e sociale e alla divulgazione della riflessione su testi biblici; è stata Consigliere, Assessore e poi Sindaco del comune di Rho dal 2002 al 2007 e collabora da molti anni con enti del territorio per progetti di integrazione sociale; è animatrice culturale e ricercatrice di storia locale; dal 2016 è Presidente della Fondazione Comunitaria Nord Milano (Fondazione Cariplo) che svolge attività filantropica.

Quindi, proprio da chi dovrebbe fornire ai giovani, e a noi tutti, esempi di civiltà, di tolleranza, di rispetto per il prossimo e in particolare per le donne, arriva invece un bell’esempio di come da insegnante e attivista per l’impegno sociale e filantropa ci si può trasformare in furioso hater, ovvero in odiatore militante, in tifoso da curva allo stadio con la spranga in mano.

Va benissimo combattere l’odio in rete, va benissimo, combattere il sessismo e il body shaming nei confronti delle donne, va benissimo l’insegnamento della tolleranza e del rispetto, ma quando ci si alza la mattina, prima di parlare, ci si dovrebbe ricordare che questi principi valgono per tutti e che non esiste un odio politicamente corretto e liberamente praticabile.

Del resto purtroppo insulti di questo genere, oltre a non essere condannati e stigmatizzati da una certa parte politica, trovano perfino ispirazione nella sub-cultura ideologica che viene alimentata quotidianamente dai demonizzatori di professione con la penna in mano, come quelli che pubblicamente, sul noto giornale organo di stampa dei 5Stelle e velina delle Procure presiedute da Travaglio, hanno addirittura invocato l’intervento armato contro Fratelli d’Italia affermando che “dovrebbero intervenire i partigiani del Cln con lo schioppo”.

Ugo Antani







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