IPOCRITI DI STATO
La figlia di una delle vittime della strage di Ustica (Giuliana Cavazza) ha scritto a Palazzo Chigi per far rimuovere il segreto di Stato sui documenti relativi alla strage e, in particolare, su un dossier del colonnello Stefano Giovannone, capocentro del Sismi in Libano, il quale pochi giorni prima della strage aveva avvertito del pericolo imminente di attentati contro l'Italia. Tuttavia Palazzo Chigi ha dato risposta negativa prorogando, anzi, la secretazione di quei documenti per altri otto anni con la seguente motivazione: "rendere pubbliche quelle carte arrecherebbe un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”. Eppure, solo qualche settimana fa, il 27 giugno in occasione della commemorazione, le dichiarazioni dei massimi rappresentanti delle istituzioni erano state le seguenti: - Sergio Mattarella: “Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l’impegno delle istituzioni; il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica”.. - Giuseppe Conte: “L’impegno del governo e delle istituzioni nella ricerca della verità non deve conoscere soste; le vittime e i loro familiari meritano giustizia, non devono esserci più veli a coprire le pagine più tragiche della nostra storia nazionale”. - Maria Elisabetta Alberti Casellati (Presidente del Senato): "ho fortemente voluto una riunione del Consiglio di Presidenza per la desecretazione degli atti; mi auguro si arrivi presto ad una definizione necessaria ad accertare i fatti e contribuire a fare quella chiarezza che l’Italia intera reclama”. - Roberto Fico (Presidente della Camera): “dopo quarant’anni non c’e’ ragione di Stato che tenga, su questa vicenda dobbiamo fare tutti molto di più”, il Senato e il Governo faranno passi avanti sulla desecretazione degli atti”. Parole al vento e oltraggio continuato e reiterato nei confronti dei familiari delle vittime che da quarant'anni attendono giustizia e verità. È fin troppo chiaro che ci sono da coprire insabbiamenti, depistaggi di Stato e verità tenute volutamente nascoste (rapporti occulti tra Italia e palestinesi, Olp, Arafat, formazioni terroristiche, servizi segreti arabi e libici) e ci sono da salvaguardare le finte verità di comodo costruite a tavolino che hanno consentito fino ad oggi di occultare e deviare completamente la storia di quella strage, come di quella di Bologna. I documenti quindi restano segreti mentre ciò che non è affatto segreto ed è chiaro come il sole è l'ipocrisia di chi dichiara di operare per la ricerca della verità mentre invece mente spudoratamente sapendo di mentire. Ugo Antani
