top of page
Post: Titolo

IL DELITTO PERFETTO

D’ora in poi per abortire con la pillola Ru486 non servirà più il ricovero ma si potrà tutto fare in day hospital fino alla nona settimana e in tutte le regioni italiane.

Lo ha annunciato con un post su Facebook il Ministro Roberto Speranza affermando “Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana. È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà del nostro Paese”; il Ministro poi, per dare enfasi all’annuncio, ha anche linkato l’articolo di Repubblica “Aborto, cade l’ultimo no”.

La notizia è apparsa due giorni fa sui giornali, messa lì tra le varie notizie, tra i dieci frati francescani contagiati dal Covid, l’avvio del weekend da bollino nero dell'estate, il bonus per le casalinghe e l’allenatore Sarri esonerato dalla Juventus.

Ecco cos’è oggi l’aborto (che poi non si chiama più aborto ma Ivg), una semplice e quasi irrilevante notizia di cronaca tra tante per cui la donna che vuole abortire può farlo semplicemente ingoiando la pillola senza doversi neppure ricoverare in ospedale, più o meno come quando si prende una tachipirina per il mal di testa e per sicurezza si controlla anche la pressione.

In fondo la legge che consente l’aborto in Italia è ormai datata e, quindi, oggi è ovvio che ci si concentri solo sulle sue modalità (ricovero o non ricovero), dimenticandosi che si sta parlando di troncare sul nascere una nuova vita umana, di sopprimere farmacologicamente un embrione che è già una vita umana.

In effetti, questo aborto con la pillola RU486 senza neppure necessità di ricovero appare davvero come un “delitto perfetto”, perché è una semplicissima pratica fai da te che si può fare a casa, senza aghi, senza bisturi, senza sangue e raschiamenti, non invasiva, basta semplicemente bere un bicchiere d’acqua e il gioco è fatto.

Il boia, in questo caso la pillola, esegue la pena di morte in modo pulito e indolore e la scomparsa di quella vita umana appena nata finisce per diventare un fatto irrilevante e quasi banale, dove non serve l’anestesia se non quella che si applica alla coscienza della donna che decide di abortire, la quale rischia di confondere evidentemente la propria libertà con l’arbitrio di chi si appropria di ciò che non gli appartiene ovvero della vita altrui.

L’aborto viene qualificato come diritto, ma non esiste diritto che contempli la interruzione volontaria della vita umana altrui e, quindi, esso non può qualificarsi davvero come un diritto, ma costituisce semmai soltanto una pratica depenalizzata e quindi giuridicamente lecita, ma nulla di più di questo.

La invisibilità della soppressione farmacologica, la estrema semplicità del metodo della pillola fai da te e la presunta “civiltà” delle nuove linee guida sbandierate e ostentate dal Ministro Speranza, non lavano le coscienze e non cancellano le conseguenze di una scelta che, in ogni caso, è pur sempre una grande sconfitta per chiunque decida, pur legittimamente, di compierla.

Ugo Antani





145 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

AMA DEUS

bottom of page