I CONTI SENZA L'OSTIA
“Ho incontrato il Papa e mi ha detto che sono un buon cattolico e che possono continuare a ricevere la comunione”. Queste le parole soddisfatte di Joe Biden dopo che tre giorni fa ha incontrato il Papa in Vaticano, e infatti, il giorno dopo, ricevuta la benedizione di Bergoglio, Biden e consorte hanno ricevuto la comunione nella chiesa di St. Patrick durante la messa celebrata dal reverendo Joe Ciccone nella chiesa vicino all'ambasciata Usa.
Scopriamo allora, grazie all’assoluzione piena da parte di un Bergoglio particolarmente sorridente e su di giri nel ricevere il Presidente americano, che si può essere buoni e bravi cattolici anche facendo tutto il contrario di ciò che la dottrina cristiana propugna e che la Chiesa ha sempre affermato e difeso.
Si possono sganciare allegramente bombe democratiche qua e là per il mondo anche su civili inermi, si possono frustare i disperati che al confine con il Messico tentano di entrare negli Stati Uniti e si può tranquillamente essere a favore dell’aborto, ovvero di quello che la Chiesa (e perfino lo stesso Bergoglio) ha sempre definito come un omicidio volontario.
Ma non solo, nonostante il poco edificante curriculum, il buon cattolico Biden può continuare a ricevere anche la comunione pur senza alcuna necessità di doversi prima pentire dei suoi peccati.
Continua, pertanto, in modo fin troppo chiaro, la guerra e la spaccatura ormai insanabile tra Bergoglio e il suo pontificato e quella parte della Chiesa che lo accusa di posizioni contrarie alla dottrina della fede, al punto che Bergoglio ormai è giunto a farsi perfino beffe dei suoi accusatori e a provocarli in modo decisamente plateale.
Infatti, in vista del programmato incontro con Biden, i vescovi americani della parte conservatrice avevano invitato il Papa a sfidare Biden durante l’incontro sul tema dell’aborto, ma è accaduto esattamente il contrario poiché è stato il Papa a sfidare i suoi avversari accogliendo Biden con la massima benevolenza, con sorrisi e calorose strette di mano, evitando del tutto di parlare del tema dell’aborto, attribuendogli perfino la patente di buon cattolico e autorizzandolo all’eucarestia.
Tutto ciò proprio qualche settimana prima dalla conferenza dei vescovi americani di Baltimora che si svolgerà a metà novembre che vede all’ordine del giorno l’approvazione di un documento sulla “coerenza eucaristica” per i politici cattolici, ovvero sulla “dignità” per accedere alla comunione per tutti quei credenti, come Biden, che svolgono cariche pubbliche ma sostengono leggi favorevoli all’aborto.
L’uscita di Bergoglio e la sua benedizione regalata in mondovisione a chi sostiene l’aborto nelle sue posizioni più estreme è inaccettabile per i vescovi conservatori: “Il persistente sostegno di Biden per l’aborto è un imbarazzo per la Chiesa e uno scandalo per il mondo” ha scritto il vescovo di Providence Thomas Tobin.
Il cardinale Raymond Burke ha pubblicato un link in cui afferma che secondo la legge canonica del 1983 la comunione deve essere negata ai politici cattolici che sostengono la legalità dell’aborto. L’arcivescovo di Los Angeles José Horacio Gomez ha richiamato i cattolici che occupano posizioni politiche a «testimoniare la fede» evidenziando che nel caso di Biden questa “testimonianza” non c’è.
Monsignor Joseph Naumann, arcivescovo di Kansas City ha fatto notare che il Governo Biden è “sotto il controllo di estremisti dell’aborto”; “Biden ama essere considerato un cattolico devoto e allora esigerei che iniziasse ad agire come tale e che lasciasse che la sua coscienza e le sue decisioni venissero guidate dalla sua fede e non dalla piattaforma di partito”.
E’ evidente che l’anomalo nuovo asse religioso Biden/Bergoglio è solo una provocazione, un guanto di sfida, l’ennesima battaglia tra la nuova Chiesa bergogliana e la vecchia Chiesa conservatrice, perché altrimenti non avrebbero senso e logica le pacche sulle spalle e le benedizioni urbi et orbi a favore di un abortista convinto da parte di un Papa che ha sempre sostenuto e continua a sostenere che l’aborto è un omicidio.
E l’obiettivo finale non è lo scisma della Chiesa, che infatti nessuno vuole e nessuno cerca, ma la defenestrazione di Bergoglio il quale nella sua confusa e poco coerente rivoluzione si è spinto davvero troppo oltre e ha capito ormai perfettamente egli stesso che il soglio di Pietro gli sta cedendo sotto i piedi.
“Sono ancora vivo, ma alcuni mi volevano morto, pensavano già al conclave” ha detto Bergoglio qualche giorno fa dopo il suo intervento chirurgico; qualcuno ha pensato che avesse voluto fare una battuta ma invece non scherzava affatto.
Ugo Antani
