GIOCARE CON IL CUORE
Abbiamo sempre saputo e pensato che praticare sport mantiene il corpo in salute e ci salva dalle malattie, soprattutto da quelle che colpiscono il cuore. Purtroppo dobbiamo prendere atto che non è affatto così, o meglio oggi non è più così, poiché ciò che sta accadendo nel calcio e anche in altri sport è la prova che lo sport in realtà fa male, anzi malissimo.
Se fino a qualche tempo fa i casi di morti improvvise sul campo o di malori improvvisi in soggetti perfettamente sani e super controllati sono stati rarissimi, invece da qualche tempo i calciatori e gli sportivi crollano sul campo colpiti da attacchi di cuore e nell’ipotesi migliore, se non ci lasciano le penne, devono dire addio per sempre alle competizioni sportive.
Ha iniziato Cristian Eriksen colpito da infarto fulminante e salvo per miracolo, e dopo di lui i casi si sono moltiplicati fino a raggiungere un numero decisamente inquietante. Solo per fermarsi ai calciatori più famosi si possono citare il caso del Kun Sergio Aguero, di Obiang del Sassuolo, di Coman del Bayern Monaco, di Nsakala del Besiktas, di John Fleck dello Sheffield United, di Adama Traore dello Sheriff Tiraspol, di Charlie Wike del Wigan, di Samuel Kalu del Bordeaux, di Dimitri Lienard dello Strasburgo, quasi tutti stramazzati a terra sul campo di gioco per crisi cardiache più o meno gravi.
Peraltro, negli altri sport non va affatto meglio e i casi recenti sono tantissimi e sarebbe impossibile riportarli tutti. Al netto delle dovute verifiche sui dati, sulla base di uno studio israeliano nel 2021 vi sarebbe stato un incremento del 500% di casi di decessi per arresto cardiaco in giocatori tesserati Fifa”.
Ad ogni modo, senza voler dare numeri sbagliati, il fenomeno esiste ed è evidente. La comunità scientifica sarà quindi chiamata a dare delle risposte perché nulla nella scienza e nella medicina accade per caso, anche se fino ad oggi di risposte non se ne sono sentite affatto e, anzi, non si è sentito parlare nemmeno di uno straccio di studio o di approfondimento sul caso.
Le ipotesi sono diverse; per limitarsi solo al calcio già si sta ipotizzando che l’incremento repentino dei casi possa essere collegato all’avvento del Var che causa ansia e stress nei calciatori e negli allenatori, al pressing alto, alla difesa a tre, all’aumento del numero delle sostituzioni da tre a cinque che causa ansia nei giocatori maggiormente esposti alla paura di essere sostituiti, senza scartare però le altre probabili cause come i cambiamenti climatici e il riscaldamento del pianeta, la deforestazione, l’inquinamento, le scie chimiche e anche il fatto che non esistono più le mezze stagioni.
In ogni caso, in attesa di scoprire la causa, guardatevi la televisione, leggetevi un libro, giocate a carte, portate a spasso il cane, ma state lontani dallo sport e dai campi di calcio.
Ugo Antani
