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CILIEGIOPOLI

Ennesimo scandalo giudiziario coinvolge la politica italiana e colpisce il maggiore partito di opposizione e il suo leader Matteo Salvini. La Procura di Vignola competente per territorio (e per vocazione turistica) ha aperto un fascicolo sulla vicenda che sta scuotendo da giorni l'opinione pubblica con l'accusa a quanto pare molto circostanziata rivolta a Salvini di avere divorato un cestino di ciliege in diretta televisiva nel corso di una conferenza stampa del Presidente Zaia. L'accusa è molto grave e gli indizi molto pesanti anche perché dalle prime indagini sarebbe emerso che Salvini ha addirittura ingurgitato 37 ciliege in dieci secondi e mezzo e quindi gli viene contestata anche l'aggravante dei futili languori e quella della voracità. Fulminea l'inchiesta del Fatto Quotidiano e di Marco Travaglio il quale senza rivelare le sue fonti ha già fornito uno scoop secondo il quale quel sacco di ciliege sarebbe stato acquistato con fondi neri in rubli provenienti dalla Russia di Putin. Maratona televisiva di Enrico Mentana il quale in collegamento con il noto sondaggista Pagnoncelli ha lanciato il sondaggio "Salvini si deve mettere a dieta o no?", rilevando che il 99,9% per cento degli intervistati su un campione di tre ciclisti di passaggio e quattro vecchiette appena uscite dalla messa lo ritiene colpevole. Il Giudice Piercamillo Davigo ha subito tuonato lanciando il suo sermone giustizialista affermando che non esistono innocenti ma solo colpevoli non ancora scoperti a violare la dieta imposta dal dietologo. Lo scandalo è anche politico in quanto fonti della Procura hanno fatto trapelare che quelle ciliege sono state raccolte da un gruppo di migranti clandestini ancora in attesa della regolarizzazione della Bellanova, con l'accusa quindi anche di razzismo e di favoreggiamento del caporalato nei campi. I 5 Stelle, al grido "onestà onestà", hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco accusando l'opposizione di essersi rifiutata di condividere con il governo la strafocata del prelibato frutto nonostante l'invito a collaborare per la scelta del dolce del caffè e dell'ammazzacaffe'. Puntata speciale di Report la quale mostrando documenti inediti ha svelato che dietro l'abbuffata di ciliege c'è il realtà la lobby delle case farmaceutiche da tempo interessate al business dello sfruttamento delle note proprietà lassative della ciliegia veneta. Zingaretti e il Pd hanno immediatamente chiesto una commissione parlamentare di inchiesta e hanno chiesto che Salvini riferisca in Parlamento sulla sospetta coincidenza tra l'abbuffata di ciliege e l'abbandono dell'aula da parte della Lega al momento del voto sulla legge per l'abolizione degli aperitivi cenati. Dulcis in fundo il Presidente Conte è apparso in diretta televisiva e ha affermato con toni duri: "stavolta devo fare nomi e cognomi.."Matteo Salvini".. ecco chi è stato a rubarmi la merenda mentre stavo preparando il discorso sul Mes insieme a Rocco Casalino..

Ugo Antani


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