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Assalto al Cremlino - Biden incendia il mondo

Sleepy Joe deve essersi alzato male ieri mattina oppure è incappato in una delle solite crisi di scarsa concentrazione che ultimamente gli capitano sempre più spesso. Altrimenti non si spiega l’allegro passatempo che ha trovato, non avendo niente di meglio da fare, di giocare a mettersi a fare la guerra e a farlo nientemeno che con la Russia di Putin. Evidentemente, non contento di avere già battuto ogni record di velocità e di tempismo bellico, sganciando già le prime bombe sulla Siria appena dopo 39 giorni dal suo insediamento, Biden punta molto più in alto, punta alla guerra, per il momento quella fredda, ma con il rischio di farla diventare subito rovente fino all’incendio di cui si intravedono già i primi fuochi proveniente dal territorio nemico russo. Vladimir Putin? “Penso sia un assassino”. È la risposta che Biden ha dato nel corso di una intervista al network americano Abc. Il presidente Usa ha parlato di un presunto tentativo russo di influenzare le elezioni presidenziali 2020, circostanza che sarebbe emersa da un rapporto diffuso dall’intelligence Usa secondo cui Putin autorizzò una operazione di denigrazione del candidato Dem per favorire il presidente uscente Donald Trump. Nello stesso tempo Biden ha lanciato anche la sua inquietante minaccia: “Putin “pagherà un prezzo per aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali del 2020”. Il risultato immediato dell’improvvida uscita è stato il richiamo in patria da parte di Putin dell’ambasciatore russo a Washington per consultazioni sulla situazione. Inoltre, il presidente della Duma Viaceslav Volodin ha replicato: "Gli attacchi contro Putin sono attacchi contro il nostro Paese, Biden ha offeso tutti i cittadini del nostro Paese”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le accuse “prive di fondamento” e volte a “essere usate come scusa per introdurre la questione di nuove sanzioni contro il nostro Paese”. La Russia non ha interferito nelle elezioni precedenti e non lo ha fatto in quelle del 2020”. Ha rincarato la dose qualche ora fa il vicepresidente del Consiglio Konstantin Kosachev il quale in un post su Facebook ha scritto: “I commenti beceri del presidente americano su Vladimir Putin avranno inevitabilmente un impatto negativo sulle relazioni tra i due Paesi. Ho il sospetto che se gli Stati Uniti non riescono a fornire una spiegazione e delle scuse, non finirà lì”. Il poco concentrato Biden, quindi, ha innescato una miccia pericolosissima e lo ha fatto comportandosi come l’ultimo dei complottisti della porta accanto dopo aver passato mesi e mesi a tacciare di complottismo il suo rivale Trump per avere contestato l’esito delle elezioni in quanto frutto di una colossale frode. Va detto, al riguardo, che la comunità dell'intelligence americana ha pubblicato martedì un rapporto declassificato che elenca tutti i tentativi stranieri di influenzare le elezioni del 2020 e mette in evidenza come i principali avversari degli Usa, come Russia e Iran, considerino le elezioni statunitensi delle "opportunità" per sostenere la loro agenda politica. Il documento, tuttavia, nello stesso tempo afferma che nessuna nazione ha in realtà provato concretamente ad alterare il risultato elettorale. Quindi, già la tesi complottistica cavalcata dai Dem in occasione delle elezioni del 2016, quella per cui la Russia avrebbe interferito nelle elezioni, si era rivelata una fake news e, anzi, dai rapporti del Russiagate (poi convertitosi in Obamagate) erano emersi semmai tentativi dei Dem, capeggiati da Hilary Clinton, di costruire false prove per dimostrare l’interferenza russa che non c’era mai stata. Oggi lo scenario si ripete anche per le recenti elezioni del 2020, ma a rilanciare stavolta la fake news è addirittura il Presidente in carica che la utilizza come un bazooka contro le fila nemiche con il rischio però di incendiare il mondo intero. Peraltro, se si analizzano bene i fatti, l’accusa stessa per cui Putin avrebbe tentato di screditare Biden nella sua corsa elettorale appare già di per sè decisamente inverosimile, considerato che Biden a screditarsi ci riesce benissimo da solo e non ha di certo bisogno di aiuti.

Ugo Antani



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