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ANTIFASCISTI SU MARTE

Terminata la maestosa mobilitazione di piazza contro i temibili gerarchi fascisti Castellino e Fiore e contro il pericolo che Forza Nuova (già sciolta da tempo) possa prendere il potere con il suo oceanico 0,001% dei voti, la sensazione che rimane è che Landini e il suo codazzo fatto di bandiere rosse, di piddini falliti, di grillini in crisi esistenziale e di nostalgici di "Avanti popolo alla riscossa", provengono forse da un altro pianeta.

Detto dei soliti roboanti annunci “siamo in duecentomila”, ormai scontati come i divani di Poltrone&Sofà che servono solo al folklore e a cui non crede nessuno (figuriamoci la Questura), quello che si è ascoltato suona talmente fuori tempo e fuori luogo da far pensare che qualcuno evidentemente è atterrato solo oggi sulla terra e sul suolo italico.

Landini è subito partito con un ringraziamento al Ministro Lamorgese e alle forze di polizia “ringrazio la Lamorgese e le forze di polizia per quello che hanno fatto”. Deve essersi perso però qualche puntata importante poiché le prove che il Ministro stesso ha concorso all’assedio della CGIL lasciando strada libera alle camicie nere e che la polizia si è accomodata a gustarsi la scena le hanno viste tutti, ma evidentemente non le hanno trasmesse su Marte dal quale oggi Landini è atterrato in cravatta rossa.

Poi parlando dell’assedio di sabato Landini ha affermato “Ci hanno attaccato proprio per il ruolo che i lavoratori sono stati in grado di svolgere sempre nella storia”. Anche qui però si è perso qualche passaggio, essendo noto a tutti che l’attacco squadrista non era rivolto a nessun lavoratore ma soltanto ai dirigenti sindacali rei di non aver difeso proprio i lavoratori vittime delle discriminazioni della tessera verde.

Ecco poi l'invito a cessare con la violenza politica: "questa piazza rappresenta tutta l'Italia che vuole chiudere la storia della violenza politica". Anche in tal caso non si è informato sulle cose che accadono sul pianeta terra e nella penisola dove, infatti, ormai da trent'anni la violenza politica è una esclusiva di centri sociali, anarchici, antagonisti e arnesi sinistroidi vari.

Buttato là a casaccio il caso Giulio Regeni ("vogliamo la verità su Regeni") che non c'entra nulla né con la Cgil né con il fascismo, Landini è quindi passato ad occuparsi di quello che dovrebbe essere il suo mestiere ovvero la difesa dei diritti dei lavoratori affermando che "e' necessario rimettere al centro un piano straordinario per lavoro e occupazione, si deve creare lavoro sicuro e stabile".

Va bene che ha deciso di vagare nello spazio e di fare ritorno solo oggi tra di noi, ma almeno avrebbe potuto prima informarsi e farsi raccontare di quando il suo Sindacato non ha mosso un dito di fronte all'abolizione dell'art. 18, di fronte al Jobs Act che ha reso di fatto precari tutti i lavoratori, di fronte allo scempio della legge Fornero che ha creato la categoria dei fantasmi del lavoro senza stipendio e senza pensione e di quando il suo Sindacato è divenuto dapprima la stampella di Confindustria a banchetto con i padroni e poi lo scendiletto del liquidatore d'italia Mario Draghi.

E sempre a proposito di lavoratori, Landini avrebbe almeno potuto dare un'occhiata ai giornali e alle notizie di oggi prima di salire sul palco, perché cosi avrebbe appreso che oggi in tutta Italia ci sono migliaia di lavoratori in sciopero e in protesta per la violazione dei propri diritti e per opporsi al lasciapassare green che impone di pagare per poter lavorare, un'aberrazione che nemmeno i peggiori regimi della storia hanno mai neppure immaginato di applicare.

Dal palco invece neppure mezza parola sull'argomento e neppure un pensiero per quelli che da lui si aspetterebbero quantomeno di fare finta di sostenerli, pratica questa che gli è sempre riuscita molto bene, come sanno per esempio benissimo i 340 lavoratori della Whirpool abbandonati proprio oggi al loro destino di neo disoccupati.

Ad ogni modo la mobilitazione e la nuova resistenza sono destinate a durare solo un giorno perché domani si concludono le elezioni e la inesistente emergenza fascista con vista sulle urne aperte sarà solo un ricordo e Landini potrà tornare tranquillo sul pianeta dal quale oggi è sceso dove almeno non potrà fare danni.

Ugo Antani



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