ANDRÀ TUTTO BENETTON

Diciamo subito che parlando dei 5Stelle già la statistica delle promesse mantenute (molto vicina allo 0%) non faceva presagire niente di buono. Avevano promesso la revoca delle concessioni ai Benetton, avevano promesso che il nuovo ponte di Genova non sarebbe mai stato gestito dai Benetton, il premier Conte in persona si era presentato a Genova nei giorni della tragedia lanciando l'anatema "mai più Benetton". Oggi invece dopo due anni di slogan, di promesse, di parole inutili, il Governo riconsegna la gestione del nuovo Ponte Morandi proprio alla società dei Benetton, responsabile di 43 morti i cui familiari sono ancora in attesa di giustizia. Il Ministro Paola De Micheli ha infatti annunciato di avere riassegnato la gestione del nuovo Ponte ad "Aspi" la società dei Benetton. E il bello (si fa per dire) è che i diretti interessati pentastellati, invece di andarsi a nascondere, fanno finta di cadere dalle nuvole e manifestano perfino indignazione, come se al Governo in questi anni ci fosse stato qualcun altro al loro posto. L'ineffabile capo politico Vito Crimi ha addirittura tuonato: "Il ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo". Si potrà dire che il nuovo Ponte per poter essere rimesso in funzione deve pur essere consegnato in gestione a qualcuno e che tecnicamente non ci sono i tempi per assegnarlo ad un gestore diverso dall'attuale concessionario Aspi, ma va considerato che ci sono stati ben due anni di tempo a disposizione per non arrivare al momento della riapertura con il nuovo Ponte ancora nelle mani dei Benetton. Il nuovo Ponte, presentato come il simbolo della grande rinascita, che oggi viene riconsegnato proprio nelle mani degli autori morali e materiali della distruzione, lascia davvero un immagine grottesca e beffarda dove a crollare, dopo il ponte, è la fiducia (quella poca ancora rimasta) di chi illudendosi aveva creduto nel cambiamento. Da oggi chiunque passerà sopra quel ponte, oltre alla rabbia per le tante vittime, non potrà che provare un senso di profonda inquietudine nel sapere che la propria sicurezza è ancora nelle mani di chi, per mera speculazione e per profitto, ci ha fatto crollare la terra sotto i piedi. Ugo Antani